La gente dice che siete dei venduti, che avete lasciato perdere le vostre radici; quali sono ora i rapporti con i centri sociali, con quel tipo di luoghi dove avete mosso i primi passi?

Se vogliamo usare termini aggregativi, le nostre radici non sono nei centri sociali, ma piuttosto nelle case del popolo. La tua è una domanda molto milanese, a Reggio Emilia non ci sono centri sociali come li intendi tu.Nel libro c'è un capitolo intitolato "CCCP incontra i suoi simili e si scopre diverso"; questo è quello che è successo, simili per capelli, gusti musicali, spesso per speranze ed aspettative di vita, ma diversi, troppo diversi, per uso dell'ideologia e idee di militanza. Ciò detto,la diversità (e a Milano centro sociale è diversità) è vita,e ne beneficiano anche quelli che non la praticano ; è dialettica del quotidiano,in una città sempre più telematica,bottegaia e sponsorizzata. Alcuni lottano per un centro sociale,altri sognano un centro socialista. Noi preferiamo i primi.

Il foglio interno del vostro ultimo LP era molto chiaro,ma non potresti dare una definizione più sintetica del vostro modo di vedere la questione droga proprio ora che sta ritornando tragicamente a galla tutto l'armamentario repressivo ?

Parlare di droga è il miglior modo di spacciarla.Questa è l'epoca in cui tutti sono autorizzati a parlare di tutto, "Lei cosa ne pensa", "Il parere del cittadino" , le opinioni sono molteplici ed accomunate dal fatto di non contare niente : i tossici si ammazzano ,i poliziotti li arrestano,i medici li riassestano,le famiglie li piangono. La soluzione è vecchia come il mondo,si salva chi può e chi non può ci rimane. Non saranno prediche,le leggi,le scienze ad aiutare o distogliere chi vuole drogarsi. La nostra vita è un oggetto di consumo,c'è chi lo consuma in un modo,chi in un altro. Estremizzando,la colpa del tossico è quella di consumare una sola merce,anziché tante come fanno tutte le persone normali.Diceva Burroughs nel "Pasto nudo" : "Il tossicomane è l'unico fattore non rimpiazzabile nell'equazione della droga ; le sostanze usate,i pezzi grossi che manovrano sono tutte varianti,sostituibili ; finchè c'è bisogno di droga,qualcuno la servirà. Insomma,morto lo spacciatore se ne fa un altro. Da parte nostra,esiste una cultura di sinistra che ha allargato inconsapevolmente il raggio del problema e la confusione . L'alcool,il tabacco,il caffè,gli psicofarmaci,non sono droga,perché non sono sentiti come tali,né puniti come tali,ma al contrario pubblicizzati e incoraggiati . Droga non è tale in quanto 'sostanza che volontariamente assunta modifica....' .ma in quanto termine dell'equazione "tu la prendi, io ti emargino". E quante stronzissime rock'n'roll stars sono state allegre colonne sonore per il rovinarsi di tanti ragazzotti ?

Passiamo ad un altro argomento,a me non sembra per niente scandaloso il fatto di essere passati alla Virgin,almeno si sa con chi si ha a che fare,mentre nel giro indipendente è sempre difficile distinguere la persona sincera dall'aspirante squalo. Semplicemente vorrei chiedervi come va,come vi trovate,e se il fare parte di un'etichetta di questo tipo vi ha aiutato nella vostra evoluzione.

Certamente.Ma il problema non è la casa discografica,per quanto il suo lavoro e il suo 'crederci' siano fondamentali. Nessuna promozione,supporto o spinta possono da soli far scattare la molla dell'acquisto da parte del pubblico. Ora i dischi dei CCCP si trovano nei negozi di tutta Italia e volendo anche all'estero,ci sono foto sui giornali e un paio di videoclip.
Ma tanto i dischi si vendono poco,le radio non li trasmettono e le televisioni rifiutano il video. Non è richiesta di commiserazione tipo 'nessuno ci capisce',è constatazione dell'impossibilità attualmente di smuovere un mercato. Ma,diciamo,un buon circuito 'nostro',parallelo a quello ufficiale,esiste e ci soddisfa. E'a quello che intendiamo rivolgerci.

Cosa è successo con Amanda Lear,molti fans hanno arricciato il naso...

Fans,tranquilizzatevi,non è stata un'operazione di rapina o mercato. E' stata una grossa soddisfazione personale sentire Amanda Lear cantare una nostra canzone. Amanda è stata un colpo di fulmine al suo apparire nel '77,con "Tomorrow" è entrata nel nostro patrimonio mentale e ha inaugurato l'ambiguità musicale italica,che fino ad allora arrivava al massimo a Renato Zero. Amanda è una star,vera,con una storia : a 12 anni da allora molti si chiedono (e ci chiedono !) se è uomo o donna. Tra 12 anni ancora qualcuno si chiederà ...ma erano davvero filosovietici?

Quando riuscirete a portare avanti progetti più 'teatrali'.visto che in tale forma vi abbiamo visto ad Arezzo Wave '88 e poi mai più ?

Forse quest'anno riusciremo a far girare lo spettacolo teatrale 'Allerghia',che pochissimi hanno visto.Il problema è sempre quello, "siete una cult band" scrivono e allora musica e dischi. Non non ci stiamo,non siamo una rock'n'roll band.,CCCP è la nostra vita e il nostro comunicare,e la musica è un mezzo e non un fine. Noi continiamo a dirlo,gli altri continuano a non crederci. Rappresentare 'Allerghia' vorrebbe tra l'altro significare il superamento di queste barriere.

Dopo tanti anni di militanza CCCP,visto che a un certo punto bisognerà decidere se è questo il vostro 'lavoro nella vita' o se invece è ora di tornare a casa, potete già tirare un bilancio della faccenda? Venite da lontano e andate lontano o venite da qualche anno fa e siete già arrivati?

CCCP è un segmento nella vita di ognuno di noi,molto significativo,determinante e spesso illuminante. Abbiamo già scritto da qualche parte che prima dei CCCP vivevamo e vivremo anche dopo.Finirà,certo,non ci sentiamo né siamo mai stati delle rock'n'roll stars,né ci interessa la carriera musicale. Anzi,e forse ci sarebbe da preoccuparsi,nessun tipo di carriera. Purtroppo,e questo è motivo ansiogeno e tranquillizzante allo stesso tempo,non riesco a pensare al 'lavoro della mia vita'. La mia vita è una cosa ,il lavoro un'altra,per quanto grazie ad esso io vivo. Lavorare è giusto,ma non scriverei mai sulla porta di casa,accanto al nome, Prof. o Dott. o Chitarr. o Geom. o Disocc.,scriverei il mio nome e basta. Odio il fatto di qualificarmi tramite il lavoro. Il bilancio che mi chiedi sulla vicenda lo tireranno gli altri,quelli delle enciclopedie musicali ; non possiamo agevolargli il compito fino a questo punto!

Intervista di Gigi Marinoni, da "Urlo" n°30 Maggio/Agosto 1990